Saldi invernali 2021: vendite in calo per i commercianti

I saldi invernali 2021 hanno registrato un calo del 91% per i commercianti.

Il 91% di un campione sondato da Federazione Moda Italia, composto da 344 soggetti, ha dichiarato di aver subito un calo delle vendite dall’1 al 10 gennaio, rispetto al medesimo periodo del 2020. Nello specifico, il 56,7% degli interpellati ha calcolato una flessione delle vendite tra il 50 e il 90 per cento. Il 7% ha registrato, invece, vendite stabili e solo il 2% ha beneficiato di un incremento.

Come osservato dall’associazione di Confcommercio, i due periodi sono di fatto incomparabili a causa della complessità e dell’eterogeneità delle variabili generate dall’emergenza sanitaria, tra cui il minor reddito disponibile dei consumatori, un eccessivo utilizzo dello smart working nel pubblico e nel privato, la totale assenza dello shopping tourism e il venir meno delle occasioni di incontro per lavoro e nel privato. Sui saldi da poco avviati hanno pesato, inoltre, la chiusura degli esercizi nei centri commerciali durante il weekend e le restrizioni applicate in base al colore delle regioni.

Nell’analisi, l’80,8% delle imprese ha dichiarato di aver proposto sconti tra il 20 e il 40 per cento. La maggior parte (52%) è partita con una percentuale di sconto del 30 per cento. Un’impresa su dieci sta praticando sconti medi del 50 per cento.

Tra i prodotti più venduti, figurano la maglieria (46,8%), i pantaloni (24,7%), le scarpe donna (21,5%), giubbotti, cappotti e piumini (21,2%), gli abiti donna (18,6%) e gli accessori (14,5%). Sono in sofferenza le vendite di valigie (0,3%) e di abiti da uomo (3,5%).

Il 95% delle transazioni è avvenuto cashless. Queste le modalità: 63,4% Pagobancomat e carte di debito, 32,3% carte di credito e 4,3% contanti.

Fonte: pambianconews.com