Haute Couture SS23: tutti gli show di quest’edizione così sognante

Si è appena conclusa la settimana della moda più sognante e fiabesca di questa stagione e ad ospitarla è stata Parigi, la città che dal 1973 offre alle maison iscritte alla Chambre Syndicale della Haute Couture di presentare le loro collezione di alta sartoria.

Inizialmente era dedicata esclusivamente alle case di moda francesi, per poi concedere la possibilità anche a quelle oltre frontiera più referenziate.

A sfilare durante questa edizione Spring 2023, molti i nomi italiani: Giambattista Valli, Maison Valentino, Armani Privè e Fendi. 

La schedule degli show si è concentrata tra il 23 e il 26 gennaio, offrendo spettacolari show e collezioni che hanno suscitato polemiche, a volte inutili, ed altre che hanno incantato e convinto tutti.

L’Inferno di Dante di Schiaparelli

Daniel Roseberry, alla direzione creativa della maison da quattro anni, rispolvera l’Inferno di Dante e lo trasforma in una collezione, che è un omaggio ad una delle sensazioni umane più comuni: il dubbio. 

A destare clamore sono stati gli abiti adornati dalle teste di un leopardo, di un leone e una Naomi Campbell lupa, che rappresentano lussuria, orgoglio ed avarizia. Le teste di animali, realizzate in schiuma e resina e quindi palesemente finte, sono state accusate di istigazione alla caccia, sollevando polemiche inutili che hanno messo in ombra la stessa collezione. 

Il came back agli anni ‘20 di Dior

La collezione Haute Couture di Dior è un chiaro omaggio ad un’icona glamour degli anni ‘20, la cantante e ballerina Josephine Baker. Maria Grazia Chiuri ha infatti portato in scena il mondo del cabaret, tra citazioni flapper, frange luccicanti, vestaglie di velluto e beauty look dal lampante riferimento al cinema muto, con make up in black, sfumato intorno agli occhi e hairstyle con riccioli tirabaci disegnati sulla fronte e capelli effetto bagnato pettinati all’indietro.

E’ facile notare anche dei richiami agli anni ‘30 di Paul Poiret, a Madeleine Vionnet e ai vestiti peplo tanto amati da Wallis Simpson.

Lo stile mannish di Chanel

La collezione Couture di Chanel trasporta cappelli a cilindro, papillon e stivaletti in stile vittoriano in un presente sbarazzino, dove i capi della formalità maschile d’antan si trasformano in accessori spiritosi e seducenti. Le lunghezze si accorciano e i minidress bouclé fanno eco alla femminilità emancipata degli anni ’60.

Il carnevale di Armani Privè

Re Giorgio porta in scena il Carnevale con ricami e jais, giacche corte e grandi gonne, gorgiere e velette, prediligendo l’atmosfera di un palazzo veneziano con musica barocca ad accompagnare lo show. 

“L’alta moda è un sogno e tale deve restare, è un modo per nutrire la fantasia e il sentimento. Con questa collezione non volevo parlare del lato più scontato del carnevale e della festa, ma coglierne l’aspetto più sognante, trasmettendo delle emozioni”.

Il dilemma dell’abito di Viktor&Rolf

E’ il corpo che indossa l’abito o l’abito che indossa il corpo? E’ il quesito di fronte al quale ci pone la collezione di Viktor&Rolf. Sognanti e surrealisti, sontuosi e scenografici, gli abiti del duo olandese non sono realizzati per essere indossati nel senso pratico del termine, ma si allontanano dal corpo quasi vivendo di vita propria.

Sportswear e Haute Couture SS23

Da quando ha scelto di ritirarsi, Jean Paul Gaultier assegna stagionalmente la propria collezione ad un designer. Dopo l’ultima stagione con Olivier Rousteing, per la Spring 2023 è stato designato Haider Ackermann.

La collezione sintetizza il vero concetto di Haute Couture, con innovazione e coraggio.

Ackermann decostruisce i codici canonici dello sportswear e dell’alta moda e li mixa per dare vita a un nuovo linguaggio, in cui i long dress vengono sfoggiati per il trekking e le tute sportive sono scelte per presentarsi ad una cena formale.

Il club di Maison Valentino 

Ai piedi del ponte Alexandre III, emblema di Parigi, si aprono le porte di Valentino Le Club Couture, un circolo aperto a chiunque desideri celebrare la propria unicità. 

Pierpaolo Piccioli, ancora una volta, dà prova della sua empatia e della capacità di dialogare attraverso i linguaggi della moda, con un pubblico ampio ed eterogeneo. Il messaggio principale della collezione è quello di modellare la propria individualità attraverso la più ampia libertà di espressione: top velati urlano a gran voce Free the Nipple, piume, velette, rouches e paillettes, micro shorts e cut out. 

I colori sono accesi e i volumi eccessivi,  i tagli impercettibili e le scarpe con i tacchi esageratamente vertiginosi. Come spiegano dalla maison: «L’incredibile diviene materiale, l’immaginazione diventa reale». Per danzare tutta la notte, fino a mattina.

Fendi

La sfilata di Fendi by Kim Jones è un inno alla sensualità più eterea.

La lingerie, con trasparenze all over, morbide aperture cut-out e ricami, è la vera protagonista della collezione che, in una palette colori dalle tonalità soft e polverose, vuole porre l’attenzione sulla delicatezza, la fluidità e la leggerezza.

L’iconico slip dress anni ‘90 non viene solo citato, ma arricchito da elementi sartoriali preziosi e materiali impalpabili, tali da renderlo un capo degno delle passerelle haute couture. 

Abiti da red carpet

Osservando gli abiti di Giambattista Valli, è facile trasformare lo show in un red carpet da premio Oscar. Tulle, chiffon e pizzo, ma anche ruches e paillettes e maxi gonne principesche e lavorazioni artigianali evidenti, sono i tratti inconfondibili di un’alta moda che si contraddistingue per l’estetica precisa e mai banale.

Canoni estetici dai tratti inconfondibili e coerenti con l’idea di Haute Couture da manuale anche per Elie Saab e Zuhair Murad.

Arianna Chirico

Photo: Vogue Runways