Negli ultimi giorni, è nata un’accesa polemica su un servizio pubblicitario del brand Guess pubblicato sull’edizione cartacea di agosto di Vogue America. A far da protagonista negli scatti in questione, è una donna bionda con gli occhi azzurri che a prima vista sembra una modella apparentemente perfetta, ma una piccola dicitura ai margini della pagina svela l’arcano: è un’immagine realizzata con l’intelligenza artificiale, il che significa che sì, non esiste!
Questo ri-apre il dibattito sulla body positivity?
La notizia ha creato qualche disappunto sull’uso di queste tecnologie in un settore che è da sempre criticato per la promozione di standard di bellezza elevatissimi, a volte irraggiungibili. Se l’uso di Photoshop ci ha fatto storcere a lungo il naso, per la sua capacità di nascondere le imperfezioni di qualsiasi modello rendendolo meno umano e imperfetto nella propria unicità, oggi l’utilizzo dell’AI varca qualsiasi confine e ci spinge verso nuove riflessioni. Abbiamo davvero bisogno di omologarci ad un unico ideale di bellezza? Sembra che il lavoro svolto in questi anni verso l’inclusione e l’accettazione della diversità, intesa come valorizzazione delle singolarità di ciascun individuo, sia svanito nell’oblio. Tra qualche anno saremo noi a voler assomigliare ai nostri avatar digitali?
Seraphine Allora
Gli scatti per Guess sono stati realizzati da Seraphine Allora, un’agenzia che crea contenuti per campagne pubblicitarie attraverso l’intelligenza artificiale. Le fondatrici, Valentina Gonzalez e Andreea Petrescu, hanno raccontato alla BBC di essere state contattate su Instagram dal cofondatore di Guess, Paul Marciano, con la richiesta di creare un modello di intelligenza artificiale per la campagna estiva del brand. Sostengono che questa tecnologia innovativa sia complementare e che non intende sostituire le modelle reali. “Offriamo alle aziende un’altra opzione per promuovere un prodotto. Sapevamo che avrebbe fatto parlare, perché stiamo sconvolgendo un’industria che ha sempre fatto le cose in un solo modo”.
Se la forza della moda è sempre stata la creatività dei suoi addetti ai lavori, riusciremo ad evolverci con l’AI preservandola?
Arianna Chirico
