Paris Fashion Week

È tempo di Paris Fashion Week. Dopo New York, Londra e Milano, gli addetti della moda volano a Parigi per le collezioni della prossima Fall Winter 2025/2026. Il calendario ufficiale della kermesse, dal 4 all’11 marzo 2025, conta oltre cento eventi, di cui 72 sfilate e qualche appuntamento da tenere d’occhio in modo particolare, come attesi debutti, nuove direzioni creative, conferme e ritorni.

Le passerelle della Paris Fashion Week sono state inaugurate ieri, 4 marzo, dal brand Zomer, seguito dai fashion shows di Marie Adam-Leenhardt, Mame Kurogouchi, Christian Dior, Anrealage, Undercover, ALAINPAUL e Alaïa.

Christian Dior

Guidata dal romanzo “Orlando” di Virginia Wolf, Maria Grazia Chiuri ha presentato la collezione donna autunno inverno 2025-2026 ispirandosi al tema della metamorfosi. 

La direttrice creativa ha esplorato l’heritage della maison riportando in passerella alcuni dei capi che hanno fatto storia, così da creare connessioni tra passato, presente e futuro. La collezione dimostra come gli abiti siano lo strumento di una continua evoluzione, giocando con riferimenti culturali, stratificazioni e citazioni. L’elemento chiave della collezione è la gorgiera elisabettiana, ispirata a Orlando di Virginia Woolf e interpretata in chiave fluida e moderna. Anche le giacche maschili e i jabot diventano centrali, insieme a ruches da smontare e rimontare. Così la funzionalità quotidiana si contrappone ad una sensualità più formale e femminile, mentre i giochi di trasparenze e le sovrapposizioni creano contrasti tra leggerezza e struttura, con corsetti che diventano sportivi, abiti con ricami e pizzi decorativi, trasparenze sensuali, ruches voluminose e volant che invadono le silhouette, abiti di macramé, montoni, trench da città, giacche intrecciate e cappe di velluto nero.

La camicia bianca, nella sua versione più minimale, entra in dialogo con le forme di Gianfranco Ferré, direttore creativo della maison dal 1989 al 1997. Lo styling è estremamente contemporaneo: si indossa con un micro bustier con zip décor e pantaloni maschili.

Maria Grazia Chiuri riporta in passerella l’iconica T-shirt di John Galliano, J’adore Dior che è semplice e basic, ma si arricchisce anche di dettagli, dai motivi floreali alla tela della sartoria maschile.

Alaïa

Pieter Mulier ha presentato la sua ultima collezione per Alaïa nel nuovissimo quartier generale del marchio, nell’11° arrondissement.

La sua visione è rispettosa del DNA della maison, ma contaminata di materiali inaspettati e influenze molto più globali. Per questa collezione, lo stilista belga ha spiegato di aver cercato ispirazione da numerose culture: Bolivia, Nord Africa e Stati Uniti. Non c’è appropriazione culturale, né particolare eclettismo, solo una mescolanza di riferimenti alla storia, alla geografia e a culture differenti per dare vita ad abiti scultorei che seguono il corpo della donna e lo incorniciano come un quadro d’autore.

Una condivisione tra moda e arte in divenire al di fuori di qualsiasi epoca e geografia che si traduce  in gonne hawaiane rinnovate, copricapi etnografici, elementi andini. I copricapi con cappuccio visti in apertura vengono abbinati a top di lana semitrasparenti e i grandi cappotti imbottiti in finta pelle con scollature a palloncino hanno un forte impatto sullo spettatore così come i top in pelle intrecciati adatti a una supereroina e i blazer con spacchi.

Intrepide attese

Tra i fashion show più attesi dei prossimi giorni c’è quello di Givenchy che vedrà il debutto di Sarah Burton alla sua direzione creativa, dopo una lunga carriera tra le mura di Alexander McQueen. Debutterà oggi Julian Klausner da Dries Van Noten, dopo l’addio del fondatore. Si apre una nuova era anche per Tom Ford: questa PFW vedrà l’esordio di Haider Ackermann che presenterà la sua prima collezione come creative director del brand.

Sfila per la prima volta alla Paris Fashion Week il brand svedese Hodakova, fondato da Ellen Hodakova Larsson e premiato con l’LVMH Prize 2024 per l’impegno nell’upcycling e nella moda sostenibile.


Guardando il calendario della Paris Fashion Week, colpisce invece l’assenza di Loewe. Il brand guidato da Jonathan Anderson in realtà c’è, ma con un nuovo formato: svelerà la collezione Autunno/Inverno 2025-26 attraverso una presentazione co-ed. Una novità che ha riacceso le speculazioni su un possibile cambio di direzione creativa: al posto di Anderson si vocifera che potrebbero arrivare Jack McCollough e Lazaro Hernandez, che hanno lasciato da pochissimo il brand Proenza Schouler.

Arianna Chirico

Foto: Vogue Runway